PIEDE PIATTO\CAVO
PIEDE PIATTO\CAVO
l’inquadramento diagnostico di queste problematiche è,come sempre fondamentale, non basta prendere un’impronta di un piede per definire un piede piatto o cavo e metterci poi sotto un plantare o esegire un intervento chirurgico senza prima valutare il resto del corpo.
Premettiamo che tutti nasciamo con i piedi piatti e che il tono dell’arco plantare si instaura fra i 9 e 12 anni, per cui qualsiasi valutazione del piede, da un punto di vista della forma e non della funzione, prima di tale età risulta essere del tutto imprecisa, salvo problematiche molto evidenti e marcate come ad esempio il piede torto.
Innanzitutto dobbiamo dividere i piedi, piatti o cavi che siano, in funzionali e in strutturali.
Il piede che ha un dismorfismo (forma anomala) strutturale è così perché le sue componenti sono così per natura e non sono modificabili, se invece il dismorfismo è funzionale vuol dire che il piede sta mantenendo quell’atteggiamento per compensare altre disfunzioni posturali.
Su un piede piatto per esempio possiamo capirlo facilmente facendo sdraiare la persona e guardando il suo arco plantare, se da sdraiato il piede rimane completamente piatto è strutturale, se invece in questa posizione compare l’arco plantare vuol dire che il suo piede è in un atteggiamento di piattismo funzionale.
Un volta fatta questa differenziazione dobbiamo valutare se il paziente ha dei sintomi e se ha un sistema posturale in armonia con dei test clinici.
Se il paziente non ha sintomi e non ha disarmonie posturali non si fa nulla! Sia che i suoi piedi abbiano un dismorfismo funzionale o strutturale! Non esiste prova al mondo che ci dica che un dismorfismo del piede porterà a sviluppare dei sintomi legati ad esso, sono solo dicerie popolari senza nessun fondamento né clinico né scientifico.
Tendenzialmente è più facile trovare pazienti con un dismorfismo strutturale in armonia mentre quando il dismorfismo è funzionale, quasi sempre, ci sono delle disfunzioni posturali e il piede ne è solo un testimone.
Nonostante ciò, soprattutto nei bambini e nei giovani (meno di 20 anni), spesso le disarmonie sono ben mascherate dall’elasticità del loro corpo e non presentano sintomi.
Sta a noi trovarle e cercare di porvi rimedio.
Quando invece il dismorfismo è strutturale e il paziente è sintomatico le vie percorribili sono solo i plantari e\o la chirurgia.